Articolo originale su Tutto Rock – by Fabio Loffredo
Forse un nome poco prog, Gruppo Autonomo Suonatori, ma se il risultato è “Omnia Sunt Communia”, cosa importa? Se volete potete anche chiamarlo G.A.S., come segnato anche in copertina, bella e realizzata da Pino Pintabona della Back Widow Records. Una band che nasce da un’idea di Claudio Barone verso la fine degli anni 90 e dopo circa venticinque anni approda a questo ottimo album che trasuda progressive da ogni nota. Una danza tribale e spaziale introduce “Alice Spring”, brano che poi si trasforma seguendo le matrici di un progressive rock classico e con influssi canterburyani grazie ad un bilanciato uso dei fiati e in mente vengono i Van Der Graaf Generator, i King Crimson e i Camel e “La Regina”, breve suite che oltrepassa i sette minuti di durata ed è divisa in due parti, traccia romantica, sinfonica, malinconica e avvolgente, la parte più intimista della band, dove le dolci note di un pianoforte riecheggiano forti emozioni, poi la voce accompagnata da accordi di chitarra acustica e arie folk e vengono in mente stavolta Le Orme e la P.F.M..
“Preludio I” e “Preludio II” sono intermezzi strumentali tra folk e musica rinascimentale, con mandolini e flauti chitarre acustiche e “Il Sacco Di Bisanzio” tra progressive rock e nuovamente arie rinascimentali, ma il brano poi cresce con divagazioni strumentali eccellenti e si conclude con i rumori e i frastuoni di una durissima battaglia evocativa. Ci sono altri tre brani, i più lunghi, “Beatrice”, altra piccola suite che oltrepassa i nove minuti di durate ed è divisa stavolta in tre movimenti e dove c’è tanta carne sul fuoco, progressive, space rock, folk, ritmiche tribali e Canterbury sound, quest’ultimo è molto presente anche in “Il Richiamo Della Sirena”, sette abbondanti minuti di grande progressive rock e un superlativo lavoro di tastiere che rendono questo brano strumentale uno dei momenti migliori dell’album. I nove minuti e passa di “Omnia Sunt Communia”, la title track, chiudono il cd con atmosfere progressive maestose ed epiche e un organo a canne molto espressivo. Consigliato non solo a chi ama il rock progressive ma chi dalla musica vuole qualcosa in più.