La chiesa, intitolata a S. Pietro nel 1116, dopo la met’ del XII secolo è nota come S. Pietro a Ischia (ad Insulam). Nel 1277 fu ristrutturata dai patroni Gallenni e a inizi Seicento assinse la denominazione attuale. Nel 1777, estinta la linea maschile della famiglia Galletti, il patronato passò alle eredi femminili che affidarono a Mattia Tarocchi il rifacimento nelle attuali forme barocche. Da segnalare la facciata leggermente concava e inquadrata da lesene. L’interno è a navata unica, con abside decorata da un affresco trompe l’œil realizzato da Mattia Tarocchi e Giovan Battista Tempesti.